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La stanza che diventerà un castello...di stoffa!

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La stanza che diventerà un castello...di stoffa!

04/06/2019

Mondo Bebuù

Per la rubrica di Bebuù dedicata alle nostre creative, è con immenso piacere che vi presentiamo Eleonora di "La stanza di Stoffa".  Ci piace particolarmente perchè...Eleonora è una di quelle donne, con un sogno nel cassetto: Fare del suo hobby, un lavoro. E sembra sia sulla strada giusta!

La sua partita iva è nuova di zecca e noi vogliamo darle il nostro "in bocca al lupo" per questa avventura...così, facendovi conoscere di più di lei e della sua Stanza di Stoffa, che siamo sicuri, diventerà un castello!

Ciao Eleonora! Le interviste alle creative di bebuù riprendono con te! Ti va di raccontarci di te, della tua famiglia e del tuo hobby per il cucito creativo?

Sono Eleonora, ho 32 anni e sono mamma, moglie e… creativa! Vivo in provincia di Viterbo, in un piccolo borgo di appena 150 persone; ho sognato spesso di andare via, ma poi l’amore mi ha trattenuta in questa mia terra e ne sono felice perché oggi comprendo che ho la fortuna di crescere i miei figli in un luogo ancora considerato “tranquillo”. Subito dopo essermi diplomata in grafica pubblicitaria, ho trovato lavoro in una casa editrice dove ho lavorato per dieci bellissimi anni. Ero molto affezionata a questo lavoro, perché era quello per cui avevo studiato, mi permetteva di essere indipendente economicamente e mi dava la flessibilità oraria per poter seguire i miei bambini piccolissimi. Durante questi anni, mi sono avvicinata al cucito, dato che impaginavo spesso anche riviste di hobby creativi e poi la gravidanza del primo figlio mi ha dato la spinta giusta per iniziare a metterlo in pratica, ma un anno fa circa si è interrotta questa collaborazione, per gli eventi della crisi economica; inutile dire il vuoto che mi ha avvolto, ero in balia degli eventi, dopo tanti anni, ritrovarmi senza un lavoro ma con una famiglia e dei progetti da sostenere insieme a mio marito. Nonostante fossi ferma nelle emozioni, le mie mani producevano, la mia mente provava comunque a creare e tra momenti di sconforto e gioia, eccomi qui! Ciò che però mi rende più soddisfatta è esserci riuscita da sola, come sempre, senza nessuno che mi aprisse la strada, senza raccomandazioni o buone parole e come il mio primo lavoro anche questo l’ho conquistato solo con le mie forze, per questo quando mi arrendevo, pensavo sempre a ciò che io ero, alle mie potenzialità e che la meritocrazia ancora esisteva. Ringrazio la creatività che non mi ha mai abbandonato e alla buona stella che mi ha accompagnato ancora una volta. Infatti, proprio da pochi giorni sono cambiati molti aspetti e il mio non è più solo un hobby ma un lavoro a tutti gli effetti.

Forse avrete già capito che sono una sognatrice, vorrei fare, cambiare… ma allo stesso tempo sono molto abitudinaria, sto bene qui nella mia casa, con le mie cose, circondata da ciò che conosco e amo, tanto che ogni cambiamento lo vivo come un trauma. Ho un carattere solare e sorridente, anche se mi basta poco per diventare nostalgica e forse è proprio questo sentimento che mi ha sempre spinto a ricercare, a creare e tirare fuori l’arte innata che ho scoperto di avere. Penso di essere ricca di sfumature, sono golosa di vita e di rapporti interpersonali, generosa e mi piace l’onestà e la pretendo anche dagli altri. Nel lavoro sono pratica e costante e tendo a non delegare mai nulla ad altri, perché ho un po’ la mania di controllo sulle mie cose. Sono una persona con principi e cerco di vedere le cose da ogni angolazione prima di giudicare, ma se mi prendi in giro tendo a chiudere la porta. Non mi tiro mai indietro di fronte agli impegni e sono capace di resistere ad oltranza. Un mio difetto è sicuramente il tenermi tutto dentro e non chiedere aiuto a nessuno, se cado mi rialzo da sola e questo mi porta ad essere spesso introspettiva.

Sappiamo che sei mamma di due bambini e che sei una grafica. Come fai a conciliare il ruolo di mamma, il lavoro ed il tuo hobby?

Si, sono mamma di Antonio (6 anni) e Francesco (3 anni). Il lavoro di grafica lo faccio ormai saltuariamente, e ora inseguo il sogno de “La Stanza di Stoffa”, che sta diventando qualcosa di reale e concreto. Per il momento ho il piccolo in casa anche la mattina e quindi cerco di dividermi tra lui e il cucito, poi il pomeriggio arriva anche il grande e per fortuna si fanno compagnia giocando insieme, se sono tranquilli cerco di portarmi avanti con il lavoro il più possibile, ma ovviamente anche loro meritano il mio tempo e la mia dedizione e quindi c’è un momento in cui devo dire basta e riordino tutto! Ci sono giornate che meritano di essere vissute all’aperto o che siamo impegnati per attività sportive e quindi cerco di lavorare la sera, quando si addormentano, mi dilungo anche durante la notte in silenzio, nel mio piccolo angolo del cucito! Per fortuna ogni tanto c’è mia mamma e mia suocera che mi aiutano con le montagne di vestiti da stirare o con la cena.

“La stanza di stoffa” ci spieghi come nasce e il motivo di questo nome?

Questo nome nasce in realtà per gioco con la mia amica/collega giornalista della casa editrice dove lavoravo. Era un po’ di tempo che cucivo e realizzavo oggetti per il mio bambino e per la casa e dato che mi piaceva l’idea di avere subito un nome da dare a questa passione (se mai un giorno fosse diventata una realtà lavorativa), abbiamo iniziato a pensare ad una combinazione di parole che rappresentasse quello che volevo trasmettere, quello che in realtà era la mia passione, la mia quotidianità e alla fine uscì “La Stanza di Stoffa”. Capii subito che era il nome giusto perché mi dava l’idea di una stanza dove la stoffa era protagonista, dove potevi trovare un’idea, una creazione, una sarta, una creativa pronta a realizzare per te ogni cosa. Quando adesso mi chiamano al telefono e mi dicono: “pronto la stanza di Stoffa?”, mi da una felicità indescrivibile, sembro una bambina che prende in giro ironicamente se stessa! Oggi più che mai, immagino quella stanza finita, che accoglierà le mie creazioni e tutta la stoffa di cui vorrò circondarmi.

Ricordi le tua prima creazione realizzata dietro “corrispettivo”, ci racconti quale emozioni hai provato?

Si, ricordo che furono le Barchette in stoffa. Ero al mare con la mia famiglia e mi contattò una signora che aveva un’idea di barchetta ben precisa, sostanzialmente era un’evoluzione di quella che avevo creato per il battesimo di mio figlio. Ricordo che provai un’emozione bellissima, era la mia prima cliente che chiedeva informazioni e che voleva con me reinventare una creazione, fu lei a scegliere i nodi marinari e ovviamente i loro significati dicevano già tutto… quello che infatti mi colpì molto e rimarrà sempre nel mio cuore era sapere che quelle barchette erano la rinascita di quella donna e già madre, che aveva vissuto il dolore di perdere un figlio in grembo, alla fine della gestazione. Mi toccò molto nel profondo e aldilà di ogni compenso che avrei preso, l’emozione e la bellezza di creare quelle barchette era unica.

Nelle tue creazioni prediligi bomboniere, fiocchi nascita e creazioni per bambini. E’ una scelta voluta o dettata da richieste ed esigenze?

Diciamo che è più dettata da richieste che nel tempo si sono spostate verso il mondo dei bambini, vendendo soprattutto tramite Bebuù. Creo oggetti anche per la casa, quando ho tempo realizzo anche abiti per me, ma mi piace focalizzarmi più sul mondo bambini, soprattutto le nascite, perché mi donano il sorriso e l’entusiasmo dei futuri genitori.


C’è una creazione a cui sei particolarmente legata? E perché?

Sono molto legata alle mie primissime creazioni, che ho cucito proprio per il primo bambino, quando ero all’inizio di questa avventura e con una sola lezione di mia madre, soprattutto il pupazzo Bib che ancora oggi usano, una copertina e un cappellino. Successivamente mi sono particolarmente legata alle barchette, agli elefantini (di cui ho ricevuto i complimenti dalla disegnatrice americana, per come avevo rivisitato il suo modello rendendolo così personale) e del fiocco nascita con elefantino… ma mi sento legata a tutte le mie creazioni perché ci metto davvero tanto amore e dedizione nel disegnarle, realizzarle e nel cercare i materiali per renderle più personali possibili. Anche la libellula è l’ultima creazione che ancora deve prendere il via, ma in cui credo molto!

Credi che nel corso degli anni gli hobby creativi siano cambiati? E Come?

Penso che ci sono dei lavori e degli hobby che erano stati un po’ dimenticati, soprattutto dalla modernità, ma dopo questa ondata di crisi economica e di scelte che una donna, a volte, è costretta a fare, ci sia stata una voglia di riportare alla luce questi vecchi sapori, questa manualità che si era persa, perché tuttora alcuni artigiani fanno fatica e chiudono bottega. Quindi torna per me, sempre il punto cardine, da dove parto, cioè bisogna sapersi reinventare, sempre, perché solo così si può far fronte ad una crisi anche interiore, senza diventare schiavi del sistema! Il fatto a mano è una di quelle cose che a mio parere non rende schiavi, ci sarà sempre una porzione di persone a cui piace e chi no, ma bisogna anche saperlo proporre, non puoi fare una cosa per cui non sei portata e se riesci a creare il tuo stile e far venir fuori la tua arte, allora si può andare lontano e il tempo lo dimostra.

Eleonora, se dovessi usare una sola parola per definire la creatività, quale useresti?

Mi dispiace ma non riesco ad usare una sola parola, la creatività mi apparteneva nella grafica, ma sento che mi appartiene da sempre e ora con il cucito riesco ad esprimerla al meglio, quindi se proprio devo usarla una, direi “Reinventarsi”, perché ogni giorno è scoprire e donare una parte della tua arte innata, dell’ingegno, della capacità produttiva della ragione e della fantasia, ma soprattutto dare in ogni tua creazione una parte profonda di te, e nel mio caso specifico io sento di donare la mia storia, il mio essere, il dono delle mie mani!

Quali canali di comunicazione prediligi, on line e off line,  per far conoscere al meglio le tue creazioni agli altri?

Ho un blog personale che porto avanti e aggiorno quando ho tempo; poi ho la pagina Facebook che mi ha dato molte soddisfazioni e continua a crescere molto. Da poco ho messo anche Instagram, ma sono sincera, ancora faccio difficoltà ad usarlo nel giusto modo.

Ti capitano richieste strane o particolari da parte dei clienti? Ci racconti la più stramba?

Potrei fare un elenco, a partire dagli sconti che propongono o quando mi chiedono le misure facendomi credere di fare l’ordine e poi invece spariscono e lo riproducono. Ma quello che più mi infastidisce è ricevere foto da clienti, di altre creative, chiedendomi se posso farlo uguale e ribadisco ogni volta che io ho i miei prodotti e in tal caso faccio qualcosa di personalizzato ma su idea del cliente, non copiando altre creative, perché non è giusto; mi rammarica perché penso che potrebbero fare lo stesso con le mie foto.

Ci tengo a sottolineare proprio questa cosa, perché proprio all’inizio, quando ancora ero alle prime armi col cucito, ho riprodotto anche io un oggetto creato da altri ma per regalare ad un’amica, infatti è stato l’unico che ho fatto; ma quando mi resi conto dello sbaglio che avevo commesso pubblicandolo, lo tolsi subito da ogni piattaforma che avevo usato, contattai la creativa e mi scusai tantissimo per la mia stupidità e per quello che poteva sembrare un “furto”, ma che in realtà non lo era stato nemmeno con il pensiero, anche perché io avevo le mie creazioni, il mio ingegno e il mio stile di realizzare i prodotti e non avevo assolutamente bisogno di copiare nessuno. Rimasi davvero male, perché sono una persona onesta e questo poteva dare un’immagine distorta di me. Purtroppo però non possiamo impedire che si prendano idee da tutte le creazioni che ormai il mondo online ci offre, anche perché ci sono soggetti che quelli sono, come gli animali, però credo sia sempre bello, anche quando si compra un modello con i diritti, cercare di renderlo personale con la propria creatività e il proprio ingegno. Come spesso si dice, bisogna essere riconoscibili e fare il proprio, ma soprattutto stare attenti ai copyright. Poi, c’è chi lo fa perché pensa di essere davvero furbo, non per uso personale e questo infastidisce davvero molto, perché si capisce quando è così.

Perché hai scelto Bebuù per vendere le tue creazioni? Cosa ti è piaciuto di più?

In realtà è stato Bebuù a cercarmi, quando pubblicavo le mie prime creazioni sul blog e la pagina facebook; mi arrivò la mail, che inizialmente misi da parte perché avevo un lavoro che predominava e che non mi dava ancora la possibilità di pensare a far crescere questa passione per il cucito, era solo un passatempo! Poi quando capii che qualcosa stava cambiando, ho accettato la proposta e mi sono iscritta e da lì è iniziato davvero tutto!

Ed infine qualche domanda a bruciapelo per conoscerti meglio:

Colore preferito?
Non ne ho uno in particolare, mi piace il contrasto bianco/grigio/rosa.

Cosa ti piace fare di più nel tempo libero?
Giocare con i miei bambini e poi il mio tempo libero con queste due pesti, è proprio il cucito e tutto ciò che gira intorno a questa passione, quindi non ho molto tempo per fare altro.

Il paese o città in cui ti piacerebbe vivere?
Sogno di vivere nelle campagne francesi, in una casa in perfetto stile provenzale, ma mi ha sempre affascinato l’Irlanda, potrei perdermi con lo sguardo nei suoi paesaggi.

Vacanze al mare o montagna?
Mare

Tacchi o scarpe da ginnastica?
Ginnastica, ma non nego che mi piace vedermi con i tacchi!

Birra o Vino?
Birra

Ed ora vi consigliamo di dare uno sguardo allo shop di "La stanza di Stoffa"
 

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